Capurso è l’altra Puglia: un borgo che ogni giorno sa sorprenderti. Con oltre 200 eventi annuali e una posizione privilegiata, è il punto di partenza ideale per scoprire la regione e respirare l’anima pugliese.
Dagli affreschi ritrovati nella Grotta di Santa Barbara si evince che le prime tracce dell’esistenza di Capurso risalgono all’anno Mille.
Nel corso dei secoli si sono succedute varie dominazioni: normanna, sveva, angioina, aragonese.
Dal 1556 al 1775 Capurso passò nelle mani dei Marchesi Pappacoda che fecero edificare un palazzo impropriamente definito castello che andò però distrutto.
Nel 1666 venne costruita la chiesetta dedicata alla Madonna del Carmine nella zona antistante il castello (ora Piazza Gramsci). In contrapposizione alla dominazione borbonica, a Capurso nacque un gruppo di sostenitori della Repubblica Partenopea.
Successivamente lo spirito “rivoluzionario” si evidenziò anche durante il periodo dei moti carbonari con la presenza di associazioni segrete di stampo liberale. Il Monumento ai Caduti presente nella villa comunale testimonia invece la partecipazione e il sacrificio dei caduti nelle due guerre mondiali. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale ebbe inizio la ripresa economica e sociale del paese.