Capurso è l’altra Puglia: un borgo che ogni giorno sa sorprenderti. Con oltre 200 eventi annuali e una posizione privilegiata, è il punto di partenza ideale per scoprire la regione e respirare l’anima pugliese.
Nacque a Capurso nel 1770 e vi morì nel 1846. Era un notaio che esercitava a Bari dove era solito ospitare studiosi e ospiti che accorrevano nella sua dimora attratti dalla sua ricca collezione di opere – memorabilia – che raccontavano la storia antica della sua terra. Le antiche carte, le pergamene, i codici, gli autografi e i seimila libri di D’Addosio furono la fonte dell’opera “Serie critica dei sacri pastori baresi”, mille pagine di storia di vita dei vescovi baresi scritte da Michele Garruba, vicario del vescovo di Clary e grande amico del notaio D’Addosio grazie al quale riuscì a scrivere la sua opera come si evince dalle ottanta menzioni nel testo. Giuseppe D’Addosio è ricordato dunque per il grande patrimonio culturale che riuscì a mettere insieme: alcune pergamene risalgono addirittura al XII secolo – una in particolare della barese Petracca, figlia di Giovanni, che dichiara di aver ricevuto 400 soldi da Nicola, figlio di Balsamo, nel 1125. La città di Capurso ha onorato il suo colto concittadino Giuseppe D’Addosio dedicando a lui la Biblioteca Civica.